Da Tangeri a Chinguetti
MAURITANIA 2025-26
Prima tappa: gli erg marocchini e l'Adrar mauritano
Dal 12 novembre al 1 dicembre 2025
PROGRAMMA DI VIAGGIO
12 novembre
Ritrovo a Sete (Francia) nel pomeriggio e alle ore 20.00 partenza del traghe:o per Nador.
13 novembre
In navigazione
14 novembre
Arrivo a Nador alle ore 15.45. Procediamo con le formalità doganali di ingresso e in seguito trasferimento in hotel. (Hotel)
15 novembre
Nador - Fes (320 km)
Partiamo da Nador, città costiera sul Mar Mediterraneo e scendiamo verso sud attraverso questa regione variegata e affascinante del nord-est del Marocco. Si attraversano inizialmente paesaggi collinari e zone rurali del Rif orientale, con piccoli villaggi berberi e uliveti. Avvicinandosi a Fès, il paesaggio diventa più fertile e verdeggiante, con campi coltivati e zone boschive. Il viaggio offre uno spaccato autentico della varietà geografica e culturale del Marocco interno. L’arrivo a Fès segna l’ingresso in una delle città più storiche e culturali del Marocco, in netto contrasto con la tranquilla e poco turistica costa orientale. Fine pomeriggio libero per la visita della città.
Possibilità per i passeggeri di raggiungere il gruppo in aereo a Fès, partendo la mattina del 15 novembre da Milano. (Hotel)
16 novembre
Fes -Midelt (200 km)
Mattinata ancora dedicata alla visita di Fès, una delle città più antiche e affascinanti del Marocco. Fondata nell'VIII secolo, è considerata la capitale culturale e spirituale del Marocco. La sua medina,Fès el-Bali, è un labirinto di vicoli stretti, mercati vivaci e monumenti storici, ed è patrimonio dell’umanità UNESCO. Qui si trova anche l’università di al-Qarawiyyin, considerata la più antica al mondo ancora in attività. Fès è celebre per l'artigianato, in particolare per la lavorazione della ceramica, del cuoio e per le sue famose concerie tradizionali. La città è un vero e proprio tuffo nel passato, con un'atmosfera autentica e ricca di storia.
Nel pomeriggio percorriamo la strada tra Fès e Midelt, che offre un viaggio suggestivo attraverso i paesaggi montuosi e rurali del Medio Atlante. Partendo da Fès, si attraversano zone collinari e si sale gradualmente di quota. Lungo il percorso si incontrano città come Ifrane, nota per la sua architettura in stile europeo e per essere una località montana molto apprezzata e Azrou, famosa per le foreste di cedri e le scimmie di Barberia.
Man mano che si procede verso sud, il paesaggio diventa più arido e roccioso, preannunciando l’ingresso nella regione pre-desertica.
Midelt, situata a circa 1.500 metri di altitudine, appare come un’oasi agricola incastonata tra le montagne del Medio e dell’Alto Atlante. (Hotel)
17 novembre
Midelt - Rissani - Erg Chebbi (270 km)
Il percorso da Midelt a Rissani e poi fino all’Erg Chebbi è un viaggio affascinante che attraversa paesaggi molto diversi, dai monti dell’Atlante alle porte del Sahara.
Rissani è una piccola città situata nel sud-est del Marocco, ai margini del deserto del Sahara, nella regione di Drâa-Tafilalet. È considerata la porta d’accesso al deserto, in particolare all’Erg Chebbi vicino a Merzouga. Un tempo fu un importante centro commerciale carovaniero e l'antica capitale della dinastia alawita, da cui discende l'attuale famiglia reale marocchina. La città è conosciuta per il suo vivace souk tradizionale, attivo soprattutto nei giorni di mercato (martedì, giovedì e domenica), dove si possono trovare spezie, datteri, tessuti e artigianato locale. Rissani conserva ancora un'atmosfera autentica e rurale, ed è circondata da antichi ksar (villaggi fortificati) e palmeti lussureggianti, offrendo così uno sguardo prezioso sulla cultura berbera e sulla vita tradizionale marocchina.
L’Erg Chebbi è uno dei deserti di dune più spettacolari del Marocco, situato vicino al villaggio di Merzouga, nel sud-est del Paese, ai margini del Sahara. È famoso per le sue maestose dune di sabbia dorata, che cambiano colore a seconda della luce del sole. Attraverseremo integralmente questo erg da nord a sud. (Campo)
18 novembre
Erg Chebbi verso M’hamid (250 km)
Lasciamo l’Erg Chebbi e ci dirigiamo verso M’Hamid lungo un percorso che passa da dune dorate a distese rocciose, da oasi verdi a pianure desertiche, in un continuo alternarsi di colori e orizzonti infiniti. (Campo)
19 novembre
M’hamid - Erg Chegaga - Tata (270 km)
Raggiungiamo M’Hamid, piccola oasi vicino al confine con l’Algeria che conserva ancora un’atmosfera autentica e tranquilla, con un forte legame con la cultura berbera e con la vita tradizionale del deserto.
Da qui proseguiamo verso L’Erg Chegaga, una delle due grandi distese di dune del Sahara marocchino (insieme all’Erg Chebbi). Le dune di Chegaga sono più remote e selvagge, il che le rende meno turistiche e più incontaminate.Terminato il percorso sulle dune si attraversa il Lago Iriki, oggi quasi sempre asciutto, un’immensa distesa salina e sabbiosa che crea un paesaggio surreale e lunare. Questo tratto trasmette un senso di vastità e isolamento profondo, con l’orizzonte aperto in ogni direzione.
Superato Iriki, si raggiunge Foum Zguid, il primo centro abitato dopo il deserto. Qui il paesaggio inizia a cambiare: compaiono altopiani rocciosi, piccole montagne e primi segni di agricoltura nei pressi dei villaggi. L’avvicinamento a Tata è segnato da una combinazione suggestiva di rocce scolpite dal vento,montagne vulcaniche e palmeti verdi, un contrasto affascinante tra il secco e il fertile. (Campo)
20 novembre
Tata -Tarfaya (620 km)
Lasciamo la piccola oasi di Tata, si attraversano zone semi-desertiche punteggiate da palmeti e piccoli ksar in terra cruda. Le montagne del Jbel Bani accompagnano parte del tragitto, creando uno sfondo roccioso e scolpito dal tempo. Si passa da Akka, con le sue oasi verdi, fino a Assa, in un territorio sempre più arido, dove dominano pianure sassose (hamada) e rilievi isolati.
Superata Assa, la strada attraversa un ambiente sempre più vasto e desolato, con poche tracce di insediamenti umani. Il paesaggio è dominato da altopiani rocciosi, oued secchi (letti di fiumi stagionali) e ampie distese di pietra nera e sabbia.
Ci avviciniamo all’Atlantico e il paesaggio cambia ancora. Le temperature si fanno più fresche e compaiono pianure battute dal vento, con tracce di vegetazione bassa e, talvolta, pascoli per cammelli. L’arrivo a Tarfaya segna il passaggio dal deserto all’oceano: la sabbia incontra le onde, le scogliere rocciose si affacciano sull’Atlantico e l’aria si riempie del profumo salmastro del mare.
Tarfaya è una piccola città costiera, lungo l’Oceano Atlantico, non lontano dal confine con il Sahara Occidentale. Conosciuta per il suo ambiente tranquillo e le sue spiagge battute dal vento, è una meta popolare per gli appassionati di kitesurf e windsurf. Tarfaya ha anche un significato storico e culturale: fu un importante punto di scalo per l’Aéropostale, la compagnia aeropostale francese e ospita un piccolo museo dedicato allo scrittore e aviatore Antoine de Saint-Exupéry, che vi soggiornò. (Hotel)
21 novembre
Tarfaya - El Aaiún - Dakhla (590 km)
Il paesaggio tra Tarfaya e Dakhla, è un’epica traversata del Sahara Atlantico, dove il deserto incontra il mare in un susseguirsi di spazi immensi, silenziosi e surreali. La strada N1 corre spesso parallela alla costa, offrendo scenari spettacolari e unici. Il tragitto Tarfaya - Dakhla è un viaggio attraverso l’essenza del Sahara costiero: selvaggio, vasto e ipnotico. È un’esperienza visiva e sensoriale dove l’infinito orizzonte del deserto si fonde con l’immensità dell’oceano, in un’atmosfera di isolamento assoluto e bellezza primordiale.
Arrivo a Dakhla, situata su una stretta penisola nell’estremo sud del Marocco, tra l’Oceano Atlantico e la laguna interna. È famosa per i suoi paesaggi spettacolari, che uniscono deserto e mare, e per essere una delle destinazioni migliori al mondo per il kitesurf grazie ai suoi venti costanti e alle acque calme della laguna. (Hotel)
22 novembre
Dakhla - Guerguerat (frontiera) - Nouadibou (430 km)
Riprendiamo il nostro percorso verso sud in direzione della Mauritania. La strada corre tra deserto piatto e alte scogliere a picco sul mare, dove il vento è forte e la vegetazione quasi assente.
Raggiungiamo la frontiera del Marocco e in seguito, prima di raggiungere la frontiera mauritana, attraversiamo un tratto di “terra di nessuno”, una striscia di qualche chilometro di deserto aperto e accidentato, disseminata di relitti metallici, auto abbandonate e tracce di piste. È una zona surreale, che dà un forte senso di frontiera e isolamento. Appena superato il confine percorriamo una strada asfaltata più recente fino a Nouadhibou, che sorge su una penisola simile a quella di Dakhla, affacciata sull’oceano. Il paesaggio resta desertico, ma con qualche insediamento industriale legato alla pesca e al porto, oltre alla vista suggestiva della “baia degli scheletri”, dove giacciono numerosi relitti navali.
Nouadhibou è la seconda città più grande della Mauritania e il principale porto del paese, situata su una stretta penisola (la penisola di Ras Nouadhibou) che si estende tra l’Oceano Atlantico e il confine con il Sahara Occidentale. È un importante centro economico, noto per la pesca, l’industria del ferro e il commercio. (Hotel)
23 novembre
Nouadibou - Ben Amira (380 km)
Inizia il Sahara, sgonfiamo le gomme e seguiamo la famosa pista della ferrovia. Il treno che incrociamo è uno dei più lunghi al mondo e può arrivare a 3 km di lunghezza con oltre 200 vagoni e trasporta minerale di ferro dalla miniera di Zouérat a porto di Nouadibou, coprendo una distanza di oltre 700 km.
Arriviamo al monolite di Ben Amira dove allestiamo il campo.
Il monolite di Ben Amira in pieno deserto è il secondo al mondo come dimensione dopo l'Ayers Rock in Australia. A questa roccia è legata una leggenda secondo cui Ben Amira, tornato da un viaggio, scoprì l'adulterio della moglie Aisha e la ripudiò insieme ai figli ed alla serva allontanandoli per sempre. I monoliti che rappresentano Aicha ed i figli si trovano a poca distanza. Alla fine degli anni novanta il governo della Mauritania per festeggiare il nuovo millennio invitò artisti da tutto il mondo per realizzare in loco delle opere in pietra. (Campo)
24 novembre
Ben Amira - Atar - verso El Beyyed (180 km)
Parte iniziale della giornata ancora su sabbia e in fuoripista, fino a raggiungere il nuovo asfalto che porta alla cittadina di Atar. Qui faremo il rabbocco di carburante e provviste per i prossimi giorni che passeremo in completa autonomia. Lasciamo Atar e iniziamo il percorso in fuoristrada che ci porta verso il piccolo villaggio di El Beyyed. (Campo)
25, 26, 27, 28 novembre
El Beyyed - El Galluya - Ouadane - Chinguetti (450 km)
Giornate dedicate al Sahara della Mauritania lungo percorsi misti che alternano tratti scorrevoli e sabbia ad altre zone più lente e sassose. Raggiungiamo dapprima il pozzo di El Beyyed: nellaregione sono presenti alcune incisioni rupestri e parecchi siti neolitici che hanno permesso al capo villaggio di allestire un interessante museo. Tappa successiva l’enorme caldera del Guelb El Richat e l’oasi di Ouadane, patrimonio dell’UNESCO. Raggiungiamo infine, percorrendo la Baata, un grande oued insabbiato, Chinguetti. (3 campi e 1 Guest House)
29 novembre
Chinguetti
Visita di Chinguetti e sistemazione delle auto.
Chinguetti, una delle città sante dell'Islam, anticamente era uno ksar e un importante centrosulle vie carovaniere e ospitava ben 24 biblioteche. Con l'avanzata della desertificazione ha perso gradualmente importanza cadendo poi nell’oblio. Attualmente la città è divisa in due (vecchia e nuova) da un fiume di sabbia.
Da qualche tempo si sono avviate iniziative per salvare il ricco patrimonio delle "biblioteche del deserto", minacciate dall'avanzata delle sabbie. La stima ed il recupero delle opere di Chinguetti è iniziato nel 1949 dopo una visita e un inventario pubblicato dal mauritano Mokhtar Ould Hamidoun. Descrisse le opere in mano ai privati custodite in maniera pessima, lacerate ed erose dalle termiti. In mezzo a questa desolante situazione trovò testi antichi e preziosi manoscritti rari. Avremo la possibilità di visitare una delle biblioteche. (Guest House)
30 novembre
Chinghetti - Nouackchott
Trasferimento in minibus alla capitale Nouackchott e la sera volo di rientro per l’Italia.
1. dicembre
Arrivo il mattino a Milano.