23/03/2017

PERU' - EQUADOR - COLOMBIA

SUDAMERICA DA BUENOS AIRES A CARTAGENA IN CINQUE TAPPE 2015 - 2017
Quinta Tappa - Da Lima a Cartagena, dal 23 marzo al 14 aprile 2017           

Le civiltà incaiche con i loro misteri, i vulcani equatoriali e le vestigia coloniali della Colombia

Programma di viaggio

23 marzo
Partenza del volo da Milano
Arrivo a Lima in serata 

24 marzo 
Lima - Carhuaz. (440km)
Lasciamo la capitale e risaliamo dapprima lungo la costa, poi ci inoltriamo nella valle che sale verso nordest. Costeggiamo inizialmente  il Rio Fortaleza e raggiungiamo il passo che ci fa scendere nella valle del  Rio Santa fino alla cittadina di Carhuaz situata a 2'600 metri di quota. (Hotel)

25 marzo

Carhuaz -Trujllo. (280km)
Ripartiamo verso nord,  alla nostra sinistra  la Cordillera Negra  mentre alla nostra destra continua la Cordillera Blanca, le cui cime  sono considerate tra le più belle al mondo. A dominare il paesaggio lo Huascaran, che con i suoi 6'768 metri é la montagna più alta  del Peru. Scendiamo lungo una delle strade ritenute tra le più spettacolari di tutto il Sud America attraverso lo stretto  canyon del Pato, e la valle del fiume Santa. (Hotel)

26 marzo

Trujllo - Cajamarca. (km 312) 
La mattina visita dei siti archeologici Huaca del Sol e Huaca de la Luna, gigantesche piramidi costruite più di 1500 anni fa, nel cuore della quale si entra per scoprire i misteri della cultura Moche. 
Huaca del Sol è un tempio in mattoni di adobe (terra cruda) e si suppone che sia stata completata in  otto diversi stadi di costruzione. La costruzione avveniva aggiungendo nuovi mattoni sopra quelli vecchi a strati. Gli archeologi stimano che il tempio era composto da 50 a 100 milioni di mattoni di adobe, e che fosse la struttura in adobe più grande nelle Americhe. Composto da quattro livelli principali,  la struttura venne espansa e ricostruita da diversi governatori nel corso del tempo. Situata al centro della città capitale dei Moche gli  indizi ritrovati fanno pensare che il tempio fosse usato per attività rituali e come residenza reale.

Quando gli spagnoli occuparono il Peru, le acque del Rio Moche vennero fatte scorrere oltre la base del Huaca del Sol per facilitare il recupero di artefatti d'oro dal tempio. La creazione di questa miniera idraulica danneggiò gravemente il tempio, e si è stimato che circa due terzi della struttura è stata erosa oppure è stata vittima di saccheggi. La struttura rimanente è alta 41 metri, originalmente si pensa che fosse alta circa 50 metri.

Huaca de la Luna funzionava come centro cerimoniale e religioso. Il tempio era pitturato con temi di colore che variavano, nero, rosso vivo, blu cielo, bianco e giallo. Il sole e il clima hanno facilitato il processo di decolorazione dei mattoni. Le illustrazioni all'interno del tempio rappresentano una divinità conosciuta come Ayapec. "Ayapec" è una parola pre-Quechua che si traduce in onnisciente. "Faccia-Rugosa" è il nome dato a un'altra divinità dagli Inca a causa dell'aspetto rappresentato.Huaca de la Luna stesso è un grande complesso formato da tre principali piattaforme, ognuna aveva una diversa funzione. La piattaforma situata più a nord, un tempo pitturata con una varietà di murali e rilievi, venne distrutta da dei saccheggiatori. A causa di ciò, le piattaforme centrale e meridionale hanno ricevuto maggiore attenzione dagli archeologi. La piattaforma centrale conteneva diversi sepolcri con ceramiche fini, il che suggerisce che fosse usata come zona di sepoltura per l'elite religiosa dei Moche.
La piattaforma orientale, e le  parti adiacenti erano il luogo di rituali di sacrifici umani che sono rappresentati in una varietà di arti visuali, principalmente ceramiche dipinte. Dopo il loro sacrificio, i corpi delle vittime venivano spostati e lasciati esposti nei prati. La conferma si ebbe con la scoperta di diversi scheletri di maschi adulti trovati ai piedi della roccia, i quali mostrano segni di un grave trauma alla testa.
Nel pomeriggio ripartiamo verso nord fino all’imbocco della valle del Rio Jequetepeque che ci porta fino a  Cajamarca. (Hotel)

27 marzo
Cajamarca - Celendin - Balsas - Leimebamba. (320 km)
Siamo nuovamente su sterrati di montagna con  paesaggi mozzafiato, canyons spettacolari e passi oltre i 3'600 metri. Entrando a Leimebamba potremo visitare il  piccolo museo con mummie e tessuti ritrovati nella Laguna del Condor.  (Hotel)

28 marzo
Leimebamba - Tingo -  Rovine di Kuelap - Chachapoyas. (160km)
Siamo sempre nella valle del Rio Utcubamba , scendiamo fino al villaggio di Tingo dove imbocchiamo  la deviazione verso Kuelap. Visita alle imponenti rovine della fortezza di Kuelap. Questa impressionante cittadella fortificata è situata sulla cima di una montagna in posizione strategica per dominare le valli circostanti. Sembra che Kuelap fosse abitata nell’anno 1000 d.C. da circa 3000 persone (i Cachapoya o “popolo delle nubi”)  e rimase sconosciuta agli Inca e agli Spagnoli. Fu abbandonata all’improvviso, forse per una lotta interna o a causa di un’epidemia. 
L’accesso alla cittadella è un sentiero che si stringe mano a mano che si avanza tra le mura imponenti, come un imbuto, fino a permettere, per motivi di difesa, l’ingresso di una sola persona per volta. 
Due sono le cittadelle interne alla stessa fortezza, quella in alto dove vivevano sacerdoti e militari di classe alta. E quella in basso dove sono raggruppati 335 edifici circolari destinati a soldati e civili di diversa estrazione sociale.
 All’estremo Sud incontriamo una costruzione circolare con la forma di un cono tronco rovesciato, di circa sei metri, chiamata Tintero che si suppone svolgesse una funzione cerimoniale.
In realtà Kuelap è un posto ancora avvolto nel mistero e che sembra restio a lasciarsi decifrare. Sappiamo che i costruttori utilizzarono circa 100.000 blocchi di pietra del peso di 100 kg l’uno, che fa di Kuelap la più grande costruzione archeologica d’America.

Ritorniamo sulla strada principale e proseguiamo fino al villaggio di Cahacapya (Hotel) 

29 marzo

Chachapoyas - Ciclayo. (432km)
Scendiamo  lungo le valli  dell’Utcubamba e del Chamaya per arrivare fino al mare alla città di Chiclayo.  (Hotel)

30 marzo

Stop a Ciclayo. 
Oggi rimaniamo a Ciclyo per dedicarci alla visita di sito archeologico del Signore di Sipan, capo guerriero considerato un semidio dal suo popolo e del museo del tesoro delle tombe reali di Sipan, ritenuto dagli esperti il museo più interessante del Sud America. Un meraviglioso santuario costruito a forma di piramide tronca, ispirata all’architettura dei mochicas.  Al suo interno la straordinaria collezione di oggetti in oro, argento e rame appartenuti ai re della cultura Moche, ritrovati in un sepolcro colmo di tesori. (Hotel)

31 marzo
Ciclayo - Mancora. (390 km)
Risaliamo verso nord attraverso il  deserto di Sechura con le sue lagune. Meta finale di oggi la bella spiaggia di Mancora. (Hotel)

1 aprile

Punta Sal - dogana Equador a Huaquillos - Cuenca. (360 km
)
Giornata di trasferimento, lasciamo il Peru ed entriamo in Ecuador, prima tappa la città coloniale di Cuenca, il suo centro storico, molto ben conservato, è stato per questa ragione inserito nell'elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. (Hotel)

2 aprile

Cuenca - Riobamba - Latacunga - Chugchilan. (470 km)

Lasciamo Cuenca e ci dirigiamo a nord. Giunti alla città di Latacunga iniziamo il “circuito di Quilotoa”, un circuito ad anello nell’entroterra rurale della provincia di Cotopaxi. Prima tappa il cratere vulcanico della Laguna di Quilotoa. Sul bordo del cratere si gode di una spettacolare vista sulle verdi acque della laguna situata 400 metri più in basso. Continuiamo fino al villaggio di Chugchilan. (Hotel)

3 aprile
Chugchilan - Saquisili - vulcano Cotopaxi - Quito. (200 km)
Proseguiamo il “circuito di Quilotoa” e arriviamo al villaggio di Saquisili che il giovedì mattina ospita un animato e caratteristico mercato. Ci dirigiamo in seguito verso il parco  del vulcano Cotopaxi, passiamo dalla laguna Limpipunge e saliamo fino al parcheggio del rifugio sulle pendici del vulcano a quota 4'500 metri. Discesa a valle fino alla capitale Quito.(Hotel)

4 aprile
Quito - Cayambè - dogana Colombia - Ipiales - Pasto. (350 km)
Ultimi chilometri in Ecuador e entriamo in Colombia (Hotel)

5 aprile
Pasto - Popayan. (255 km)

Trasferimento da Pasto a Popayan città coloniale piccola e perfettamente conservata. Visita della città. (Hotel)

6 aprile
Popayan - Salento. (340 km)
Da Popayan raggiungiamo Salento un piccolo insediamento con  architettura coloniale e tipici negozi di artigianato. Siamo nella regione di produzione del caffè. Visitiamo una piantagione. (Hotel)

7 aprile
Salento - Medellin. (310 km)
Il mattino visitiamo la valle di Cocora (possibilità per chi lo desidera di fare anche un breve e facile trekking) molto famosa per la presenza delle spettacolari Palmas de Cera, l’albero nazionale della Colombia. Queste palme possono raggiungere l’altezza di 60 metri.
In seguito trasferimento a Medellin. (Hotel)

8 aprile

Medellìn - Sincelejo. (450 km)
Ci dirigiamo sempre a nord, lasciamo le colline e raggiungiamo le pianure che ci portano a Sincelejo. (Hotel)

9 aprile

Sincelejo - Cartagena. (180 km)
In mattinata ultimi chilometri verso Cartagena, ritenuta giustamente una delle città più belle dell’intero Sud America. (Hotel)

10 aprile
Cartagena
Per chi non ha il proprio veicolo giornata libera  per la visita della città,  mentre per i titolari dei veicoli mattinata dedicata all’inizio delle pratiche per l’imbarco delle auto. Sia per i passeggeri che per gli autisti che hanno problemi di tempo oggi pomeriggio é la prima data utile per il rientro in Italia. (Hotel)

11 aprile
Cartagena
Giornata libera. (Hotel)

12 aprile
Cartagena
Per i passeggeri giornata libera mentre per i titolari dei veicoli ci rechiamo al porto per il carico delle auto nei container . (Hotel)

13 aprile

Cartagena
Nel primo pomeriggio volo di rientro per Milano.

14 aprile
Arrivo a Milano 

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