30/12/2017

Marocco – Mauritania – Mali - Burkina Faso

DESTINAZIONE CIAD -  DA TANGERI A LIBREVILLE IN FUORISTRADA | CINQUE TAPPE 2017 - 2019
Prima Tappa - Da Tangeri a Ouagadougou, dal 30 dicembre 2017 al 19 gennaio 2018            

Un emozionante viaggio in fuoristrada: Marrakech e le scogliere del Sahara occidentale, la Mauritania con il suo deserto e le sue oasi Cinguetti-Ouadane -Tidijkia, l’aerea del Sahel in Mali ed in Burkina Faso.

Per i passeggeri che viaggiano senza veicolo c’é la possibilità di raggiungere il gruppo il 31 dicembre a Marrakech oppure il 3 gennaio a Dakhla e/o di anticipare il rientro da Bamako il 15 gennaio.

Programma di viaggio

30 dicembre
Ritrovo a Tangeri
Incontro a Tangeri con gli equipaggi che parteciperanno al viaggio, breve trasferimento verso sud. Per chi lo desidera sarà possibile partire con l’organizzazione direttamente da Genova il 28 dicembre. Hotel 

31 dicembre
Tangeri - Marrakech (km. 575)
Arrivo nel pomeriggio a Marrakech. Tra le maggiori città del Marocco, Marrakech è la più importante delle quattro Città imperiali. La regione fu abitata sin dal neolitico da contadini berberi, ma la città attuale è stata fondata nel 1062 da Abu Bakr ibn Umar, capo e cugino degli Almoravidi, il re Yusuf ibn Tashfin.Nel XII secolo, gli Almoravidi edificarono numerose madrase (scuole coraniche) e moschee a Marrakech che portano influenze andaluse. Le pareti rosse della città, erette per volere di Ali ibn Yusuf nel 1122-1123 e vari edifici costruiti in questo periodo in pietra arenaria, hanno dato alla città il soprannome di "città rossa" o "città d'ocra". Hotel

MarrakechMarrakech - Piazza Jamaa el Fna

1 gennaio
Marrakech - Tan Tan (km. 570)
Iniziamo il nostro viaggio verso sud con arrivo a Tan Tan la porta del Sahara Occidentale.La strada segue una meravigliosa costa a falesia dove  molte navi sono affondate forse spinte dalle correnti o ingannate dalle nebbia. Hotel

2 gennaio
Tan Tan - Boujdour  (km. 495) 
Trasferimento nel Sahara Occidentale parecchi punti interessanti e pista sul bagnasciuga dopo Tarfaya. Hotel 

3 gennaio
Boujdour - Barbas (km. 550) 
Ancora verso sud ci fermeremo a vedere la splendida baia di Dakhla poi dormiamo nel punto Barbas (bir Gandouz) che è un albergo (basico) a circa 100 km. dalla frontiera dove avremo anche la possibilità di fare le assicurazioni auto per la Mauritania. Hotel

Relitti a NouadhibouRelitti nella baia di Nouadhibou

4 gennaio
Barbas - Nouadhibou (km. 140)
Entriamo in Mauritania dopo aver espletato le formalità di frontiera L’arrivo a Nouadibou ci fa già respirare l’aria di un’Africa diversa. Visita a Cap Blanc e all’area di conservazione della foca monaca, in serata cena a base di pesce per chi lo desidera. Hotel

5 gennaio
Nouadhibou - Monolito di Ben Amira (asfalto e pista km. 380) 
Inizia il Sahara sgonfiamo le gomme e seguiamo la pista della ferrovia fino al campo del monolito di Ben AmiraIl monolite di Ben Amira in pieno deserto è il secondo al mondo come dimensione dopo l'Ayers Rock in Australia. A questa roccia è legata una leggenda secondo cui Ben Amira, tornato da un viaggio, scoprì l'adulterio della moglie Aisha e la ripudiò insieme ai figli ed alla serva allontanandoli per sempre. Le pietre rappresentano questa leggenda; infatti in esse si identificano Aisha e più in basso i suoi figli. Alla fine degli anni novanta il governo della Mauritania per festeggiare il nuovo millennio invitò artisti da tutto il mondo per realizzare in loco delle opere in pietra.

Ben AmiraI monoliti di Ben Amira

 6 gennaio
Ben Amira - Campo verso El Beyyed (piste e asfalto km. 220)
Parte iniziale della giornata  sulle dune e fuoripista, poi lo spettacolare passo di Aouinat el Mfis. Arrivo alla cittadina di Atar per un rabbocco di nafta per poi dirigerci verso El Beyyed. Campo

7-8-9 gennaio
Campo - El Beyyed - Guelb El Richat - Ouadane - Chinguetti (pista e fuoripista, circa km. 350) 
Giornate dedicate al Sahara della Mauritania lungo percorsi misti che alternano tratti scorrevoli e sabbia  ad altre zone più lente e sassose. Raggiungiamo dapprima il pozzo di El Beyed: nella regione sono presenti alcune incisioni rupestri e parecchi siti neolitici che hanno permesso al capo villaggio di allestire un interessante museo. Tappa successiva l’enorme caldera del Guel El Richat e l’oasi di Ouadane, patrimonio dell’UNESCO. Raggiungiamo infine, percorrendo la Baata, un grande ouadi insabbiato, Chinguetti.

Chinguetti, una delle città santa dell'Islam, anticamente era uno ksar e importante centro nelle vie carovaniere, e ospitava ben 24 biblioteche. Con l'avanzata della desertificazione ha perso gradualmente importanza cadendo poi nell’oblio. Attualmente la città è divisa in due (vecchia e nuova) da un fiume di sabbia. Da qualche tempo si sono avviate iniziative per salvare il ricco patrimonio delle "biblioteche del deserto", minacciate dall'avanzata delle sabbie. La stima ed il recupero delle opere di Chinguetti è iniziato nel 1949 dopo una visita e un inventario pubblicato dal mauritano Mokhtar Ould Hamidoun. Descrisse le opere in mano ai privati custodite in maniera pessima, lacerate ed erose dalle termiti. In mezzo a questa desolante situazione trovò testi antichi e preziosi manoscritti rari. Avremo la possibilità di visitare una delle biblioteche. Campo e Guest House.

La moschea di Chinguetti

10 gennaio
Chinguetti - Rachid (km. 300)
Prendiamo direzione sudovest sempre lungo il grande ouadi insabbiato che ci porta verso la pista che collega Atar a Tidjikja. Raggiunta la pista puntiamo  decisamente a sud verso Rachid. La città fu fondata nel XVIII secolo dalla tribù Kountas (circa 1723). Le guerre e rivalità Kountas e émirales Tribute (Idaouali) ha causato problemi più volte distruggendo palmeti e il saccheggio della città (nel 1825, nel 1845 e nel 1855). Si possono vedere le potenti fortificazioni della vecchia Rachid. Ci sono rovine grandiose, organizzate intorno alla moschea e alla casa del capo. Fino all'inizio del XX secolo Rachid è stato un quartier generale militare francese. Campo

11 gennaio
Rachid - Mudjeria (km. 200)
Passiamo a Tidjikja e poi la spettacolare guelta di Matmata (Mudjeria). Campo nei pressi. Si tratta di una valle chiusa nella quale tutto l’anno si formano sufficienti stagni d’acqua affinchè gli ultimi coccodrilli del Sahara possano sopravvivere. Con un po’ di fortuna potremmo vederli in occasione dell’escursione a piedi alla ricerca di pitture rupestri.

Le Pozze di MatmataLe pozze dei coccodrilli di Matmata

12 gennaio
Mudjeria - Kankossa (asfalto e piste km. 320) 
Un breve tratto di asfalto (in pessime condizioni) e raggiungiamo Kiffa; se abbiamo tempo proseguiamo per le dune nei pressi di Kankossa. Campo

13 gennaio
Kankossa - Campo dopo Kayes (piste nella savana km.
 170) 
Siamo in africa nera entriamo in Mali dalla sperduta frontiera di Hamoud. Il paesaggio cambia: ormai abbiamo abbandonato il deserto e siamo nell’area del Sahel. Come cambia il paesaggio così cambiano le genti che lo popolano e la cultura araba viene sostituita da una cultura più indigena e tradizionale. Campo dopo Kayes.

14 gennaio
Campo dopo Kayes - Campo verso Kita (piste km. 300)
Giornata caratterizzata dalle tipiche piste di terra rossa, non mancherà un traghetto a motore per superare un fiume. Compaiono i baobab che caratterizzano queste zone e rendono ancora più suggestivo il panorama. Ci dirigiamo verso la città di Kita. Campo

15 gennaio
Campo verso Kita - Bamako (piste e asfalto km. 400)  
Arriviamo nella caotica Bamako. Hotel

16 gennaio
Bamako - Sikasso (km. 370)
Oggi ci tocca un pò di asfalto in direzione del Burkina, hotel a Sikasso o campo presso le cascate di Farako.

Moschea di Bobo DioulassoLa moschea di Bobo Dioulasso

17 gennaio
Sikasso - Bobo Dioulasso (km. 170 con frontiera
)
Siamo in Burkina dopo le formalità doganali dormiamo nella tranquilla città di Bobo Dioulasso, la seconda città più grande in Burkina e la capitale culturale del paese. Conosciuta soprattutto grazie alla Grande Moschea, simbolo ed orgoglio della città.

18 gennaio
Bobo Dioulasso - Ouagadogou (km. 380)
Trasferimento a Ouagadogou e sistemazione delle auto. Hotel 

19 gennaio
Partenza del volo e arrivo in Italia

 

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